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Il 4 luglio scorso presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma si è tenuta la serata conclusiva del Premio Strega promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Liquore Strega, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma e con la collaborazione di BPER Banca.

In finale Dario Voltolini con “Invernale”, Chiara Valerio con “Chi dice e chi tace”, Paolo di Paolo con “Romanzo senza umani”, Raffaella Romagnolo con “Aggiustare l’universo”, Tommaso Giartosio con “Autobiogrammatica” e la vincitrice Donatella Di Pietrantonio con “L’età fragile”.

Quest’ultimo è un libro che racconta la storia di una famiglia che attraversa una grande sofferenza, tra i paesaggi dell’anima e quelli delle montagne abruzzesi, attraverso un linguaggio aspro, pietroso, che rispecchia la natura di quei luoghi. L’età fragile è proprio la vita stessa, che costantemente ci mette alla prova, ci ferisce e ci spinge a combattere la lotta per la sopravvivenza.

La conduzione della serata è stata affidata a Geppi Cucciari e Pino Strabioli e trasmessa in diretta su Rai 3. Assente all’appello il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, ma presente Federico Mollicone, a cui viene scherzosamente rivolta una domanda con “argomento a piacere”: per quest’anno la Cucciari ci salva brillantemente dall’imbarazzo, regalandoci risate e applausi.

Lo Strega è un momento di ritrovo per scrittori, giornalisti, appassionati di cultura, e ultimamente potremmo anche dire di moda. Parlandone con il collega Fabrizio Pelli, ci chiediamo ironicamente se lo Strega si trasformerà in una kermesse di stile sanremese o addirittura tipo festival di Cannes, ma in fondo l’importante è che i protagonisti restino sempre i libri e le storie, la scrittura che è vita e salvezza.


Articolo di Isabella Esposito