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Rockish Fest III torna a Torino

Il Rockish Festival è un evento che vede alternarsi i migliori artisti da tutta Italia, e quest’anno è arrivato per una terza edizione ancora più esplosiva l’11 luglio 2024 a Torino, in una delle cornici urbane alternative più importanti della città: sPAZIO211.

LA MISSION
Una delle missioni di PanMusic (etichetta indipendente che ha organizzato l’evento) è sempre stata quella di offrire una piattaforma alle band emergenti, consentendo loro di esibirsi davanti a un vasto pubblico di appassionati e di affiancare i grandi della scena alternativa.
Questa non vuole essere una semplice dichiarazione d’intenti per PanMusic, ma un gesto concreto a supporto della scena Rock locale.

COME SI È SVOLTO IL FESTIVAL?
Purtroppo proprio pochi istanti prima della partenza dell’evento, ha iniziato a piovere, facendo slittare l’orario di inizio di mezz’ora. A causa di questo, tutti gli artisti hanno dovuto accorciare la propria scaletta.

Ma ciò non ha comunque intimorito gli organizzatori, infatti il Festival è partito subito dopo con le iROSSA: una delle principali band emergenti dalla giovane scena alternativa torinese. Le IROSSA propongono un indie-rock multiforme e sognante, condito con elementi post-punk e art-pop, che forniscono loro un suono caratteristico e personale.

Subito dopo arriva il momento di una delle mie band del cuore: i BREATHE ME IN. Il loro particolare genere è definibile come Alternative Pop Rock con una componente Metal che condisce il sound. Linee melodiche emozionali e potenti, ritmi incalzanti con un connubio di suoni elettronici e chitarre distorte vecchia scuola. Un vero tornado di pura energia in grado di coinvolgere ogni singola persona presente sotto palco.

Ora arriva il momento di NARRATORE URBANO: nonostante il nome al singolare si tratta di un progetto collettivo che si rifà ai valori del DIY. Centrali nei testi sono le tematiche politiche, sociali ed esistenzialiste. Parole taglienti che arrivano dritte in faccia e che fanno percepire immediatamente la rabbia interiore dell’autore, condivisa dal pubblico.

Successivamente arriva il turno dei TRAMONTANA: il nome della band si riferisce al vento freddo che viene da un nord del mondo non ben precisato, sconosciuto, e allo stesso tempo riporta alla provincia, a quel “Midwest italiano” che è lo sfondo delle storie raccontate. I loro brani raccontano di un presente fatto di emotività, solitudine e incertezza, e il sound strizza l’occhio a band americane come American Football e Tiny Moving Parts.

In seguito arrivano I BOSCHI BRUCIANO, band che conoscevo già da un po’ e sulla quale avevo delle grandissime aspettative… che non sono state affatto deluse! Iniziarono il loro percorso come quartetto nel 2018 ma nei mesi del lockdown, i fratelli Brero, sconvolgono l’assetto del gruppo trasformando il quartetto in un duo chitarra/batteria.

Più tardi arrivano gli XYLEMA: un power trio alternative rock, post grunge e punk della provincia piemontese. La dimensione live è quella che più preferiscono, infatti nel 2021 la Band cambia formazione e ricominciano i live dopo lo stop da covid nel 2022. La loro potenza riecheggiava in tutta l’area del live.

E infine, ma non per importanza, la band pop punk italiana per eccellenza: i MELODY FALL.
La storia dei MELODY FALL è segnata da un viaggio musicale che, dopo 18 anni, compie un cerchio completo. Con un repertorio di sei album all’attivo (cinque in inglese e uno in italiano) la band ha conquistato fan in tutto il mondo, grazie a tour che hanno toccato ogni angolo d’Europa, Russia, Cina e Giappone. Non si può non ricordare l’arrivo a Sanremo col primo lavoro italiano della loro carriera, che gli ha aperto le porte all’esperienza Major con UNIVERSAL.

Nel 2024, la Band torinese ritorna alle sue radici italiane. Non si tratta solo di un omaggio alla lingua che ha visto nascere la band, ma rappresenta anche un’evoluzione del loro suono, arricchito da contaminazioni di diversi generi musicali (Alternative, Easycore, Rap) con quel puro Pop Punk che ha caratterizzato il suo successo internazionale ad inizio carriera.

Il nuovo sound della band è la testimonianza di come, dopo 18 anni del loro percorso artistico, sia riuscita a reinventarsi, mantenendo fede alle proprie origini pur abbracciando le innovazioni del panorama musicale contemporaneo.

Questo live è stato un viaggio nel tempo. A quando li ascoltavamo tra i banchi di scuola, a quando cercavamo qualcuno che riuscisse a capire le nostre frustrazioni, i nostri demoni, i nostri momenti bui… Quando cercavamo incessantemente qualcuno che ci aiutasse ad esorcizzarli.

Dopo 18 anni sono cambiate tante cose, ma la loro spontaneità, la loro energia e la loro luce… fortunatamente sono rimaste le stesse!

Articolo di AlEmy