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Medimex festival: il valore della world music

Qual è il vero valore della World Music?

Il MEDIMEX di Taranto ha ospitato un panel di riflessione e discussione sul tema “Il valore della world music tra rigenerazione del patrimonio culturale immateriale e sviluppo sostenibile delle comunità”. Questo incontro, organizzato in collaborazione con la Rete Italiana della World Music, ha visto la partecipazione di figure illustri del settore: Claudio Carboni (produttore e consigliere di gestione SIAE), Maria Moramarco (ricercatrice e interprete del canto tradizionale dell’Alta Murgia Barese), Vincenzo Santoro (responsabile cultura ANCI), Maddalena Scagnelli (musicista e direttrice dell’Appennino Festival), moderati da Filippo Giordano (professore ordinario di Economia Aziendale e presidente della Rete Italiana World Music).

Un Tessuto Culturale Vasto e Diversificato

Il panel ha evidenziato come la world music rappresenti un vasto tessuto culturale, che si sviluppa dal basso attraverso musica, danza, feste religiose e laiche. Questi elementi sono il frutto di una lunga tradizione che coinvolge studiosi, archivi e artigiani. Il loro lavoro permette di riproporre la tradizione in chiave moderna sui palchi contemporanei, mantenendo viva l’anima della cultura originale.

La World Music: Tra Valorizzazione e Commercializzazione

La World Music ha avuto il merito di portare alla ribalta la musica etnica, offrendo visibilità a ciò che un tempo era confinato in piccoli contesti locali. Tuttavia, come sottolineato da Maddalena Scagnelli, questa spinta ha anche trasformato la musica etnica in un prodotto commerciale, talvolta a scapito della qualità e della spontaneità. È essenziale che la tradizione venga studiata, tutelata e custodita nelle sue forme autentiche per evitare una banalizzazione del patrimonio culturale.

La Rigenerazione del Patrimonio Culturale

Prima di rigenerare il patrimonio della tradizione, è necessario conoscerlo a fondo. Questo implica la raccolta e la digitalizzazione di documenti audio e video per preservare l’autenticità delle tradizioni. La musica di tradizione non deve essere vista come una Cenerentola rispetto ad altri generi musicali, ma come un volano di sviluppo per le comunità. La diversità del patrimonio immateriale rappresenta un’ opportunità di crescita economica, culturale e turistica, particolarmente per i territori minori.

La Presenza di Just Folk Radio

Just Folk Radio, in onda ogni venerdì alle 17:00 su Radio Kaos Italy, era presente all’evento. Questa trasmissione è sempre aggiornata e interessata a tutto ciò che si muove intorno alle tradizioni e alla world music, credendo fortemente nell’importanza che la musica folk ha nel lanciare messaggi e raccontare la storia e le storie. Just Folk Radio, il Viaggio nel Mondo attraverso i Ritmi della Terra è la voce di una realtà che vive e promuove quotidianamente questi temi, anche per questo motivo ha istituito il JUST FOLK RADIOVISION CONTEST, di cui si possono trovare i dettagli sul sito justfolkradio.com .

Il Ruolo delle Istituzioni e delle Politiche Culturali

Il panel ha sottolineato l’importanza di una coordinazione tra il mondo della tradizione, del folk e della world music e le istituzioni. A livello nazionale e regionale, è fondamentale sviluppare politiche che riconoscano e supportino le peculiarità di questo settore. In Puglia, ad esempio, manca ancora un luogo centrale dove raccogliere e consultare i materiali di archivio resi digitalizzati e multimediali. La creazione di tali centri di documentazione potrebbe evitare la dispersione dell’anima culturale delle comunità locali.

Le Iniziative Locali e il Sostegno della SIAE

Le iniziative locali, come i festival e i musei delle tradizioni regionali, giocano un ruolo cruciale nel valorizzare il patrimonio culturale. Queste attività hanno un impatto positivo sul turismo, sull’economia locale, sulle scuole e sull’intera comunità. La SIAE, come ricordato da Claudio Carboni, sostiene il MEDIMEX e altre iniziative, ma il suo riconoscendo e il suo valore di musica popolare e folklorica è ancora lontano anche per essa; Carboni dice inoltre che “Non c’è nessuna vergogna a chiamare questa musica popolare o folklorica anziché world music”.

Il panel del MEDIMEX ha offerto una profonda riflessione sul valore della world music, evidenziando la necessità di tutelare, studiare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale. Solo attraverso una conoscenza approfondita e una gestione coordinata è possibile rigenerare questo patrimonio, contribuendo allo sviluppo sostenibile delle comunità e preservando l’autenticità delle tradizioni. La rete italiana della world music continuerà a lavorare in questa direzione, sostenendo il dialogo tra i diversi attori del settore e le istituzioni.

Articolo di Stella Valzecchi e Sabrina Sicara