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Nel mondo di Valeria

Valeria Ciardulli / My perfect  little world

Classe 80, è un’art director con 22 anni di esperienza in un’agenzia di comunicazione di Roma. Durante il lockdown si affaccia in modo casuale e da autodidatta al mondo della fotografia. Nei suoi scatti cattura ciò che la circonda osservando con occhi curiosi, prestando attenzione ai particolari e mettendo un pizzico d’ironia senza mai tralasciare la comunicazione che è il suo pane quotidiano. Creativa dalla nascita ha un approccio minimalista, colorato ed eccentrico. 


Valeria e il suo “My perfect little world” raccontano il mondo attraverso l’unica cosa che ci separa da esso: il nostro corpo! Come è nata l’idea?

Fin da bambina sono sempre stata creativa. Da circa 22 anni lavoro in un’agenzia di comunicazione come designer e art director. Spesso i clienti non si sbilanciano con idee stravaganti e io, da qualche parte, ho sentito la necessità di esprimermi a modo mio attraverso la fotografia, facendo dei self-portrait. Ho creato il mio piccolo mondo perfetto, fatto soprattutto di autoironia, associando a parti del mio corpo oggetti, giochi e cibo che mi incuriosiscono, senza mai tralasciare il concept. È iniziato tutto una mattina di quattro anni fa, in piena pandemia: ho visto una luce che entrava dalla finestra, su un mobile c’erano le macchinine di mio figlio e ho pensato a dove sarebbero potute entrare per simulare un tunnel. Ho avuto l’illuminazione: la mia prima foto di questo progetto, una macchina che entra nel tunnel del seno. Da lì, un’idea dopo l’altra.

Scoprire nelle mille forme del corpo la natura del creare umano è il tuo punto di partenza, cosa ti ha ispirato? A chi parli con le tue foto?

L’ispirazione viene da mille cose che mi circondano nel quotidiano: oggetti, proverbi, freddure, barzellette. Non so mai cosa mi verrà in mente; l’importante è che, quando mi viene un’idea, sorrido. A quel punto so che funzionerà.

Quando ho iniziato questo progetto su Instagram, ero terrorizzata che potesse essere frainteso, dato che c’erano parti del corpo femminile. Invece, da subito è stato capito il mio tono di voce ironico. Lo facevo per me stessa: era semplicemente un gioco, un modo per allenare la creatività. Adesso, a distanza di anni, mi rendo conto che i miei post arrivano davvero a tutti. Ognuno, a modo suo, ne fa tesoro, ma soprattutto ride, ride tanto. Più di una volta mi è stato detto che era ora che qualcuno facesse foto che rallegrano la giornata e che c’è del genio nelle mie idee.

Body positive e “Think positive”sembrano questi i due grandi motori delle tue creazioni! Quanto è importante non prendersi sul serio per essere davvero veri?

L’ironia salverà il mondo” e nei miei scatti io non mi prendo mai sul serio!

Grazie a questo progetto, ho imparato a conoscere meglio il mio corpo. Ormai sono totalmente a mio agio; giro per casa nuda tra uno scatto e l’altro e penso di aver fatto felici molti vicini.

 

Articolo di Michele Piramide